lunedì 10 agosto 2009

Una giunta che "non fa primavera"

Subito dopo il risultato delle ultime elezioni amministrative, che ha visto ulteriormente ridursi il numero delle donne in consiglio comunale ad una sola eletta, abbiamo posto pubblicamente la questione della emergenza democratica di cui questo dato è espressione.

Come donne provenienti da più percorsi, associativi e partitici, e come donne che hanno sostenuto la coalizione di Emiliano abbiamo discusso, condiviso ed elaborato una serie di proposte miranti a colmare il vuoto di presenze femminili nel governo della città.

La piattaforma discussa con Emiliano e con i rappresentanti dei partiti della coalizione, ed alla fine sottoscritta, afferma principi e proposte che vanno nella direzione dell’ ampliamento di tutti gli organismi istituzionali comunali, aprendoli alla cultura di genere ed al riequilibrio della rappresentanza. L’assunzione reale di questi principi, che il sindaco ha condiviso, presupponeva la scelta di una strada coraggiosamente innovativa: valorizzare le soggettività ed i saperi femminili presenti in questa città andando oltre le note e deleterie pratiche di cooptazione e di spartizione proprie dei partiti.

Non è andata così. Ci sembra che il sindaco non abbia tenuto in alcun conto i principi e gli orientamenti concordati.

La giunta nominata ci sembra frutto di tutt’altro percorso, un percorso che nulla ha a che fare con le premesse e le promesse fatte dal sindaco.

  1. Sul piano della parità di genere: c’è un peggioramento palese rispetto alla presenza numerica di donne in giunta, nonostante l’impegno a non scendere almeno al di sotto del numero delle 4 assessore del precedente mandato; inoltre la rappresentanza di genere va intesa come esperienza e impegno attivo nelle questioni su cui le donne si spendono da decenni. Registriamo con preoccupazione che non è stata neanche attribuita la delega alle Pari Opportunità.
  2. Sul piano del merito: la composizione della giunta tradisce le aspettative dell’elettorato di centro-sinistra e rappresenta una contraddizione rispetto al processo di innovazione che, invece, aveva caratterizzato la”primavera pugliese”. In molti casi, si tratta di scelte complessivamente operate con criteri che rispondono solo ad equilibri partitici o di corrente piuttosto che a competenze e merito.

Siamo preoccupate perché il processo di cui questa giunta è espressione rappresenta un drammatico segnale di arretramento sul piano della cultura politica e sulle prospettive del centro-sinistra. Torneremo a far sentire la nostra opinione e le nostre richieste anche perchè continuiamo a considerare cruciale la questione della rappresentanza di genere come indicatore di salute politica e come garanzia di civiltà: per le donne ed anche per gli uomini.

Centro di Documentazione e Cultura delle donne

Un desiderio in Comune

Rete delle Rose Rosse del PD

Donne del PD

ARCA – Centro di Iniziativa Democratica