sabato 26 settembre 2009

Escort, sesso e potere: Intervista ad Antonella Masi

Ecco alcuni stralci dell'intervista ad Antonella Masi, nel corso della trasmissione di Miki De Ruvo, "Pòlemos" andata in onda su Telebari, il 19 settembre 2009, che verteva sull'argomento "Escort, sesso e potere":

PRIMA PARTE


SECONDA PARTE

mercoledì 23 settembre 2009

Se da grande si fa l'escort

di Marina Comei (Corriere del Mezzogiorno, 16 settembre 2009)

Nel panorama raggelante della politica italiana le inchieste sulla sanità pugliese hanno conquistato una crescente attenzione sul piano nazionale. Né poteva essere diversamente: imprenditori alla ricerca di commesse pubbliche in cui la qualità delle forniture viene sostituita dall'omaggio di sesso e coca, utilizzatori finali che ricoprono cariche pubbliche di rilievo, liste in cui l'obbligo dell' alternanza di genere è interpretato in modo davvero sorprendente, cene elettorali che si vorrebbe non fossero mai avvenute.

Non si possono tuttavia sottovalutare gli interrogativi che esse sollevano intorno ad una deformazione dell'etica pubblica che giunge a coprire l'intera questione sanitaria su cui pure bisognerà tornare a discutere, né può essere taciuta la loro sorprendente capacità di illuminare le forme che, negli anni della seconda repubblica, ha assunto il rapporto tra sessualità e potere.

Esso non solo sembra presentarsi in forme segnate dalla crisi del patriarcato, e per questo più ossessivo e visibile, ma appare essersi dilatato, pervadere nuovi campi fino a diventare un tema di assoluto rilievo per chiunque voglia discutere di riforma della politica e di quel fossato che separa le donne dalla politica, condannando gli uomini di potere ad una solitudine disperante e privando la vita civile di un pezzo di vita e di realtà. Non c'è niente di trasgressivo o di vitalistico (come pure è stato affermato) in quello che raccontano intercettazioni, verbali, o registrazioni clandestine.

L'utilizzo sessuale del potere politico prospettando vantaggi o facendo promesse, così come l'uso del corpo delle donne, ancora di più se pagato da altri, servono a rassicurare un narcisismo maschile in declino oppure ad ingraziarsi il potente di turno, secondo meccanismi di coinvolgimento emotivo ampiamente sperimentati.

Più sorprendente è che in queste vicende compaia, in modo più o meno esplicito un tentativo di arrivare ad una trasfigurazione della donna oggetto e della prostituzione. Alcune commentatrici sottolineano il ruolo attivo che le giovani donne si ritagliano ed esse stesse sostengono di agire liberamente, di accettare come normale la compravendita di cui sono oggetto: fare la escort, la ragazza immagine o l'avvocata e la chirurga non fa differenza, in quanto quello che conta è la mediazione del denaro come unica sintesi della libertà di scelta. La trama delle relazioni è infatti quasi sempre ricondotta allo scambio corpo-denaro, alla mercificazione di sé, sia in chi è alla ricerca dei vantaggi economici e di status che le cariche di parlamentare o le comparsate televisive garantiscono, sia in chi avverte, a tratti, il disagio di una vita venduta.

Una significativa mancanza di responsabilità, verso quello che si fa di sé e del proprio del futuro, che lo stato di necessità giustifica solo in parte e che non può non chiamare a qualche riflessione una generazione di donne che ha cercato di cambiare i rapporti con gli uomini in senso realmente più favorevole alla libertà femminile.