venerdì 15 gennaio 2010

Proposta di emendamento legge elettorale pugliese

Su iniziativa delle consigliere di parità regionali, Teresa Zaccaria e Serenella Molendini, della Consulta Regionale femminile (Pres. Annamaria Carbonelli), e della Commissione regionale Pari opportunità (Pres. Rosa Ciccolella), è stato proposto un emendamento alla legge elettorale regionale pugliese del 28 Gennaio 2005 n. 2 “Norme per l’elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Giunta Regionale”.

L’emendamento contiene la previsione che nelle liste ciascuno dei due generi non possa essere rappresentato nella misura superiore ai 2/3: “il sistema della doppia preferenza in base al quale l’elettore o elettrice può esprimere uno o due voti di preferenza, ma in questo caso, una delle due preferenze deve riguardare il candidato di genere femminile, pena l’annullamento della seconda preferenza; la previsione che i soggetti politici devono assicurare la presenza paritaria di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerte dalle emittenti televisive pubbliche e private e, per quanto riguarda i messaggi autogestiti previsti dalla vigente normativa per la campagna elettorale, devono mettere in risalto, con pari evidenza, la presenza di candidati di entrambi i generi nelle liste presentate dal soggetto che realizza il messaggio”.
Questo emendamento è stato consegnato all’assessore Elena Gentile che lo presenterà in Consiglio (poiché solo i consiglieri possono presentare gli emendamenti).
L’intenzione è quella di fare una Conferenza Stampa (ha chiesto di partecipare Nichi Vendola) per presentare l’iniziativa e raccogliere il consenso di tutti quelli che hanno a cuore la democrazia nella regione Puglia perché tale disposizione è volta a favorire la rappresentanza delle donne nelle istituzioni (ci sono solo due consigliere donne su 70 consiglieri regionali).
Insomma, le promotrici vogliono che le forze politiche si assumano la responsabilità rispetto all’impegno di rafforzare la presenza femminile negli organi regionali perché se la libertà delle donne, la loro autorevolezza ha prodotto e continua a produrre forti cambiamenti nella società, la loro presenza, nei luoghi decisionali, è fortemente carente ed in particolare nei luoghi della politica.
Questo è il momento di farlo visto che il 19 Gennaio si dovrebbe discutere, in Consiglio, la revisione della legge Regionale.